L'oliveto sperimentale ma non solo


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Un vero ritorno in Valle d’Astino è quello dell’olivo, ove un tempo vi era un podere addirittura denominato Monte Oliveto, in linea con la lunga tradizione sui colli di Bergamo.
L’impianto che vedi è formato da circa 130 piante, le più vecchie hanno 15 anni e discendono da un progetto LIFE del Parco dei Colli. Le varietà in coltivazione sono in prevalenza Leccino, Sbresa e Frantoio, cui si aggiungono esemplari di Pendula del Sebino, Pendulino, Maurino e Muraiolo.
Con tutte queste varietà si produce l’olio D.O.P. Laghi Lombardi, un olio fruttato, leggero, dal profumo erbaceo fresco, con retrogusto di mandorla verde e altri aromi che rispecchiano l’ambiente di crescita.
Secondo la stagione la fioritura avviene tra maggio e inizio giugno, il cambio di colore del frutto, cioè l’invaiatura, è in ottobre e la raccolta dalla metà di questo mese ai primi di novembre, secondo l’andamento stagionale. Il frutto maturo ha un sapore molto amaro, che allappa.
L’oliveto è affidato all’Associazione Interprovinciale Olivicoltori Lombardi ed è condotta dall’Azienda Agricola Il Castelletto. E’ ben esposto sulle terrazze secolari larghe che un tempo accoglievano viti e coltivi, è condotto biologicamente e ha un carattere sia sperimentale che produttivo.
La mosca olearia, quando necessario, è controllata con trattamenti ammessi dal protocollo bio e con eco-trap.


Per approfondire :
L'olivo