Da più punti di via dell’Allegrezza è possibile ammirare il Monastero che nella sua parte occidentale ha una corte che fino all’inizio di questo secolo godeva della presenza di un grande ippocastano, che molti ricordano bene e di cui l’Orto Botanico conserva una sezione del tronco. Un “piantone della corte” era segnalato anche nella seconda metà del 1700, ma non si sa a quale specie appartenesse.Da qui si può godere anche della vista del terrapieno, un tempo destinato alle colture difese dagli alti muri e i cui prodotti erano destinati alla cucina del monastero. Il disegno colturale è parzialmente leggibile dall’alto, dalle foto aeree reperibili facilmente sul web, ad esempio. Da qui si può anche apprezzare l’amenità del luogo, una vera eccezione alla regola dell’urbanizzazione progressiva. Un tempo dalla stessa posizione la città e il suo hinterland sullo sfondo erano meno percepibili, sia perché le costruzioni erano di meno, sia perché gli alberi nelle aree verdi erano di più. I pioppi, ad esempio, sono quasi scomparsi in pianura.