Piccoli frutti


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I margini dei boschi di pianura e collina abbondano di rovi e, quindi, in agosto di more. Sono popolari quanto i lamponi e i mirtilli in montagna o quanto le fragole. L’uomo ha imparato a riconoscere e ad apprezzare i piccoli frutti sin dall’antichità, distinguendoli dai molti frutti carnosi velenosi di cui la flora spontanea abbonda. In generale sono vitaminici e con antociani dalle proprietà antiossidanti.
La domesticazione di queste specie e l’introduzione di altre simili, ad esempio i mirtilli giganti dal Nord America, ha permesso di ottenere varietà orticole ancora più generose, migliorate nelle dimensioni e con periodi di fruttificazione più lunghi.
L’impianto di Astino curato dall’Azienda Agricola Beatrice Arrigoni segue criteri di agricoltura biologica ed è dedicato a numerose varietà colturali dai nomi esotici, poiché i selezionatori dei ceppi sono stati tedeschi, inglesi, americani ecc. Qui crescono lamponi uniferi, vale a dire con frutti solo sul tralcio dell’anno, e biferi, rovi eretti, striscianti e semieretti, mirtilli giganti, cespugli di ribes rossi e gialli, di uva-spina e fragole striscianti, con periodi di maturazione che variano a seconda delle cultivar tra giugno e ottobre.
Le strutture fisiche servono per assecondare le attitudini naturali delle piante e, al contempo, per contenerne l’esuberanza e facilitare l’attività del conduttore.