Un ettaro circa di terreno agricolo in fase di conversione alla produzione biologica è destinato alla coltivazione di piante aromatiche che forniranno le tisane di Astino. Dalla monocoltura maidicola alla policoltura, con piante dalla fioritura vistosa che, oltre alla bellezza delle corolle, offrono sostanze virtuose e gustose. Le prime sono camomilla, malva e calendula, ma altre si aggiungeranno sulla base delle caratteristiche dei suoli, scelte a partire dall’osservazione delle specie che qui crescono spontaneamente, vale a dire le più adatte alle condizioni ambientali, come menta ed equiseto. Del resto anche malva e camomilla sono specie che spontaneamente crescono in ambienti con terreno rimaneggiato, a conferma che anche negli habitat marginali possono esserci preziosità per la salute dell’uomo. Lo stesso si pensi per la calendula, salvo che in questo caso gli habitat d’origine sono nella regione mediterranea.Una coltivazione in via di sperimentazione è lo zafferano, la spezia di origine medio-orientale più cara del mondo, che sta vivendo una fase di rinnovato interesse anche in Italia. Crocus sativus è una bulbosa che richiede la messa dimora a fine estate e la raccolta degli stimmi preziosi in autunno inoltrato.La produzione è curata dalla società agricola Santa Laura che provvede poi all’essiccazione, alla selezione e al confezionamento della piante per la vendita diretta.