Un tempo si poteva attraversare il deserto del Kalahari solo durante la stagione di maturazione delle angurie selvatiche, che venivano trasportate come unica riserva d'acqua. Erano chiamate Tsamma e ogni pianta produceva fino a 100 frutti succosi. Proprio nell'Africa subtropicale, nel 4.000 a. C., è avvenuta la domesticazione di Cytrullus lanatus, probabilmente dopo l'ibridazione con la selvatica C. colocynthis, pianta perenne di dimensioni ridotte, con frutti piccoli dalla polpa bianca ed amara - alcune forme sono velenose. La selezione dell'Uomo ha portato alla perdita del sapore amaro, causato dal glucoside cucurbitacina e all'aumento di colorazione della polpa. Purtroppo la domesticazione ha comportato anche la perdita di resistenze a stress abiotici e biotici. La oltre 1.200 varietà di anguria esistenti oggi producono frutti che pesano da meno di 1 a più di 90 kg, a polpa gialla, arancione, rossa o bianca.
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