Astino per la conservazione della natura


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La Valle d’Astino ha un ruolo speciale per la conservazione della flora e della fauna. Possiamo dire che ha un peso nella strategia europea di conservazione del patrimonio naturale, come conferma l’istituzione di un SIC, Sito di Importanza Comunitaria.
Una delle ragioni è la presenza della Rana di Lataste, specie minacciata e considerata vulnerabile dall’IUCN, l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, che l’ha inclusa nella lista rossa e protetta in Europa nell’ambito del programma Natura 2000. La sua conservazione dipende dalla conservazione del suo habitat e questo è uno degli obiettivi cui mira la gestione dei corridoi ecologici di Astino.
Gli altri ambiti di particolare interesse conservazionistico riconosciuti dalla legislazione europea sono i boschi, in particolare quei tratti che rientrano nei ‘Querceti di farnia o rovere subatlantici e dell’Europa centrale del Carpinion betuli’ e quelli nell’ambito delle ‘Foreste alluvionali di ontano nero e Frassino maggiore’. I primi comprendono gran parte delle aree boscate di pendio, i secondi sono i boschetti umidi nelle parti più basse di Astino, sia est che ad ovest del Monastero.