La rotazione delle colture, i prati stabili, i sovesci, l’alternanza con girasoli, colza, soia, orzo, erba medica e altro sono un lontano ricordo, ma le prospettive stanno cambiando. Oggi l’obiettivo è di riportare una pluralità di colture, favorire le siepi e la vegetazione spontanea tra gli appezzamenti con la funzione di corridoi biologici. Il progetto agricolo coniuga natura e agricoltura, discende da una carta etica e mira al coinvolgimento dei visitatori della valle. La produzione biologica mira a nutrire il suolo, ad aumentare la fauna edafica e l'attività microbica, il contenuto di carbonio e, quindi, la capacità di trattenere i sali minerali. I produttori agricoli che aderiscono al progetto bio non prevedono l’uso di concimi chimici, di sostanze disseccanti, di pesticidi, ma adottano tecniche di controllo biologico, apporti di compost e letame, fanno rotazioni e sovesci, sono molto attenti alla prevenzione delle avversità.